Lo studio è stato redatto nell’ambito del Progetto Europeo CAMIS “Coordinated Activities for Management of Isonzo-Soča” (Attività coordinate per la gestione del Fiume Isonzo), su incarico dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione.
La finalità principale del progetto, nel quadro del programma operativo per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, è quella di ricercare gli equilibri realizzabili tra i diversi stakeholders coinvolti nella gestione del fiume, nell’ottica dell’uso sostenibile delle risorse strategiche e della conservazione del corso d’acqua.
All’interno del WorkPackage2 (Attività di studio ed analisi) del progetto CAMIS, la modellazione idrodinamica a fondo mobile attua la messa a punto di uno strumento utile alla pianificazione della gestione del Fiume Isonzo e al corretto mantenimento dell’alveo e delle opere idrauliche che lo interessano, al fine di mitigare i possibili problemi di rischio idraulico e di sicurezza per la popolazione e le infrastrutture.
La modellazione è stata suddivisa in varie fasi, prendendo inizialmente avvio dall’analisi dei dati raccolti sul campo, in particolare rilievi LiDAR e sezioni topografiche, con gli obiettivi di individuare le zone maggiormente critiche dal punto di vista delle erosioni e dei depositi e di quantificare la dinamica evolutiva recente in tali aree.
A seguito di questa analisi è stato aggiornato e ricalibrato il modello bidimensionale a fondo fisso esistente della tratta nazionale del fiume, migliorando la schematizzazione dei manufatti idraulici presenti in alveo ed aggiornando la geometria con i nuovi rilievi acquisiti nell’ambito del progetto CAMIS. Successivamente è stato predisposto il modello bidimensionale a fondo mobile, ricavato a partire dal modello a fondo fisso aumentandone ulteriormente la definizione nella tratta a rami intrecciati dell’alveo, soggetta ad elevata mobilità del fondo (70500 nodi, 139000 maglie circa).
Le simulazioni modellistiche portate a termine con il modello di dettaglio hanno permesso di verificare la risposta del fiume in termini idrodinamici durante alcuni eventi di piena reali (dicembre 2009, novembre 2012, novembre 2014) e sintetici caratterizzati da diversi tempi di ritorno (50, 100 e 200 anni).
I risultati modellistici, supportati dalle tendenze evolutive evidenziate dalle elaborazioni sui dati Lidar, hanno consentito infine di valutare gli effetti degli interventi di manutenzione previsti nell’ambito dello studio.